RITARDANTI DI FIAMMA DE GRANDI

RITARDANTE DI FIAMMA DE GRANDI

L’utilizzo dei materiali plastici richiede sempre più spesso adeguate e sempre migliori proprietà di resistenza al fuoco; pertanto è importante intervenire sulle caratteristiche dei materiali plastici al fine di ridurne l’infiammabilità tramite l’impiego di ADDITIVI RITARDANTI DI FIAMMA.

 

In particolare, con l’utilizzo di ritardanti di fiamma halogen free (non alogenati) si riesce a contrastare l’accensione e la propagazione della fiamma, evitando al contempo lo sviluppo di gas tossici durante la combustione.

La De Grandi S.r.l. ha associato alla micronizzazione e alla produzione di polveri micronizzate un processo di sintesi chimica di un ritardante di fiamma “halogen-free” (non alogenato) e intumescente per il settore delle materie plastiche.

Questo additivo antifiamma, nato nei laboratori di ricerca della Montell (ora Basell), è stato sviluppato, in licenza esclusiva presso la De Grandi S.r.l. che ha quindi proseguito nello sviluppo e nella messa a punto del prodotto. Il ritardante di fiamma non alogenato intumescente è ora denominato “DG/HF 2000” ed è utilizzabile per molti polimeri, in particolar modo per le poliolefine.

Ritardanti di fiamma: cosa sono

Si parla di ritardanti di fiamma spesso in corrispondenza di materiali polimerici a cui attribuiscono questa proprietà. In Inglese sono indicati con il termine “flame retardant” e più in generale con la sigla FR (HFFR nel caso di prodotti privi di alogeni o halogen free).
I ritardanti di fiamma sono degli additivi che intervengono durante il processo di combustione di un materiale e che comportano un certo tipo di reazione chimica per impedire o rallentare la propagazione della fiamma in caso di incendio.

Si possono distinguere generalmente 3 tipi di ritardanti di fiamma:

1 – Ritardanti di fiamma alogenati
I ritardanti di fiamma alogenati sono apprezzati per la loro versatilità, per il loro basso costo e la loro disponibilità, per la loro capacità di mantenere le proprietà meccaniche ma, di contro, possono provocare danni ambientali. I fumi sviluppati in caso di incendio risultano molto più pericolosi per l’essere umano.

2 – Ritardanti di fiamma inorganici
Tra i ritardanti di fiamma inorganici più utilizzati a questo scopo troviamo gli idrossidi di magnesio e di alluminio, in generale sono sostanze inorganiche che fortunatamente non creano molti problemi ambientali, non costano molto e non sono difficili da reperire, vanno però usati in dosaggi molto elevati e compromettono le proprietà meccaniche.

3 – Ritardanti di fiamma halogen-free
Queste sostanze, durante la combustione, lavorano con un meccanismo denominato “char” e/o ad intumescenza; fanno in modo che si formi una “crosta” carboniosa che risulta completamente inerte rispetto alla combustione e che ostacola o limita l’incontro tra l’ossigeno e il polimero. L’intumescenza crea un rigonfiamento del prodotto che limita la propagazione della fiamma. Questo tipo di ritardanti di fiamma riescono a raggiungere ottime prestazione anche con dosaggi non sono molto elevati, così da mantenere le proprietà meccaniche del polimero, inoltre l’assenza di alogeni ne riduce la pericolosità rispetto ai ritardanti di fiamma alogenati.